La rabbia umana trasmessa dal cane ha il più alto tasso di mortalità di qualsiasi malattia infettiva conosciuta e ogni anno circa 59.000 persone nel mondo muoiono a causa di questa patologia: il 40% sono bambini di età inferiore ai 15 anni, 1 ogni 20 minuti. 2
Non ti fa rabbia?
A noi di MSD Animal Health sì ed è per questo che da oltre 20 anni, attraverso il programma Afya, lavoriamo al fianco di Rabies Free Africa e Mission Rabies, associazioni no profit che operano nei territori maggiormente colpiti come India, Malawi, Uganda, Sri Lanka, Thailandia e Tanzania, per garantire anche ai Paesi più poveri l’accesso alle vaccinazioni per gli animali.
L’unico strumento per combattere la rabbia è infatti la prevenzione, per questo promuoviamo campagne di vaccinazione di massa e progetti di educazione delle popolazioni locali, in particolar modo dei bambini. Siamo orgogliosi di aver contribuito in questi anni a diffondere la cultura della vaccinazione preventiva e di aver donato fino ad oggi oltre 3 milioni di dosi di vaccino contro la rabbia.
Questo non ci basta, abbiamo un grande obiettivo: eradicare la rabbia entro il 2030 raccogliendo la sfida lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con il progetto “Zero by Thirty”.
LA TESTIMONIANZA DEI VOLONTARI DI MISSION RABIES
“Eradicare la rabbia è il mio obiettivo primario. Ricordo che durante la mia prima missione in Malawi avevamo registrato 14 decessi per rabbia e adesso, in quella stessa zona, non esistono più casi analoghi. Questa è senza dubbio la più grande soddisfazione.” racconta Davide De Lorenzi, Medico Veterinario Specialista in Clinica e Patologia degli animali da compagnia che collabora con Mission Rabies dal 2013.
“Nei progetti di educazione alla popolazione, coinvolgiamo principalmente i bambini… sapete perché? Perché rappresentano gli aiutanti migliori: conoscono ogni cane della zona in cui vivono, non hanno paura di loro e sono in grado di tenerli in modo appropriato durante le vaccinazioni. Ai bambini insegniamo “cosa non fare”, ad esempio avvicinarsi mentre mangiano oppure mentre hanno i cuccioli e “cosa fare” quando vengono morsi o graffiati perché il lavaggio accurato e prolungato della zona ferita può fare la differenza fra la vita e la morte.”
I bambini rappresentano una grande risorsa per la lotta contro la rabbia anche per Valerio Maria Rosoni, medico veterinario bolognese in missione in Tanzania: “I bambini si sono spesso prodigati con tutte le loro energie per assicurarsi che sempre più cani fossero vaccinati, improvvisando guinzagli con foglie di banano, cravatte e spaghi. Alcuni hanno camminato per molti chilometri per venire da noi.”
L’ERADICAZIONE DELLA RABBIA IN ITALIA
Come raccontano i volontari italiani, eradicare la rabbia è un lavoro lungo che richiede un grande impegno da parte di tutti. Nelle zone in cui questo processo è stato portato avanti con costanza, i risultati sono subito tangibili. Una di queste zone è senza dubbio l’Italia che è stata dichiarata indenne da rabbia animale nel 2013. Grazie all’efficacia dei vaccini unita a un’intensa attività diagnostica e preventiva, la patologia è stata debellata e l’emergenza risolta.
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