A qualunque pet owner sarà capitato, almeno una volta, che il proprio cane o gatto abbia sofferto di alcuni disturbi gastrointestinali come, per esempio, vomito e/o diarrea. Questi due sintomi, oltre a esser indicatori che qualcosa non va nell’organismo dell’animale, sono spesso fonte di preoccupazione per il proprietario, il quale, allarmato, cerca di comprenderne la causa.
Il vomito e la diarrea, però, non sono una malattia, ma un sintomo comune a molte malattie: intolleranze e allergie alimentari, infezioni di origine batterica o virale, parassitosi intestinali, patologie pancreatiche, patologie intestinali su base infiammatoria (enteriti), malattie epatiche e molto altro ancora.
In molti casi, entrambi rappresentano un meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo dell’animale al fine di favorire l’eliminazione di sostanze tossiche o agenti patogeni.
Come accennato, una delle cause di vomito e/o diarrea è la presenza di parassiti intestinali.
Questi ultimi rientrano nel vasto mondo degli endoparassiti, o meglio conosciuti con il termine di parassiti interni: piccoli organismi che vivono all’interno del corpo dell’animale, diffondendosi e moltiplicandosi negli organi di questi ultimi.
Gli endoparassiti sono molto comuni negli animali da compagnia e rappresentano non solo un pericolo per la salute degli animali, ma anche degli stessi proprietari.
CHI SONO I PARASSITI INTESTINALI?
Possiamo dividere i principali parassiti intestinali in due grandi famiglie: la famiglia dei vermi tondi e quella dei vermi piatti.
Nella prima troviamo i nematodi: vermi tondi, piccoli e sottili. Gli ascaridi (Toxocara canis e Toxocara cati) sono i più comuni e frequenti. Oltre a questi ultimi, troviamo anche gli anchilostomi, noti come vermi a uncino, e i trichiuridi, conosciuti come vermi a frusta per il loro aspetto, che, però, parassitano soltanto il cane.
Nella seconda, invece, ci sono i cestodi come le tenie, parassiti caratterizzati da un corpo piatto e sottile nel lume intestinale e una testa ancorata alla parete intestinale.
Tra i cestodi sono inclusi anche Echinococcus granulosus e Echinococcus multiocularis, particolarmente importanti perché agenti di gravi zoonosi.
Un capitolo a sé, invece, spetta ai protozoi tra cui Giardia e Toxoplasmosi.
CANE E GATTO: QUALI SONO I SINTOMI?
L’infestazione di questi parassiti intestinali può andare da una forma silente senza alcun sintomo clinico (soprattutto negli animali adulti) fino a una malattia con sintomi gravi (soprattutto nei cuccioli).
Se infestato da un parassita intestinale, un animale adulto sano può semplicemente mostrare un lieve malessere; motivo per il quale molti proprietari non si rendono nemmeno conto di cosa stia succedendo al loro cane o gatto.
Alcuni proprietari possono notare, invece, la presenza di segmenti (proglottidi) a forma di chicco di riso nelle feci o nel pelo dell’area perianale: sono le sopracitate tenie.
Altri sintomi lievi di parassitosi intestinale possono essere un’irritazione o un prurito della regione anale che porta l’animale a strisciare il posteriore a terra.
Al contrario, nei cuccioli o negli animali immunodepressi, i parassiti intestinali causano spesso l’insorgenza di sintomi come diarrea, vomito, gonfiore addominale o perdita di peso.
Un altro sintomo frequente nei cuccioli è l’apatia: il proprietario spesso si lamenta che l’animale è meno invogliato nel gioco, meno interattivo e meno propenso a uscire per una passeggiata. L’apatia, insieme ai sintomi sopra elencati, funge da campanello d’allarme per il proprietario, il quale comprende subito che c’è qualcosa che non va.
I parassiti interni, se presenti in elevato numero o se il sistema immunitario dell’animale è debole, compromettono la funzione intestinale di quest’ultimo e la sua stessa crescita.
Insomma, il danno causato dagli endoparassiti ai nostri animali da compagnia può essere variabile e può andare da una forma relativamente innocua fino a una malattia grave e fatale.
COME SI TRASMETTONO I PARASSITI INTESTINALI AL CANE O AL GATTO?
Il cane e il gatto possono entrare in contatto con i parassiti intestinali molto facilmente: nei parchi, nelle aree di sgambamento per cani e perfino nel giardino di casa. È sufficiente, quindi, che l’animale annusi o ingerisca terreno e/o feci contenenti le uova dei parassiti. Altre modalità di trasmissione sono l’ingestione di carne cruda e/o poco cotta (potrebbero esser presenti alcuni parassiti come le Tenie).
I cuccioli spesso nascono già parassitati dato che, per esempio, gli ascaridi possono passare dalla mamma al cucciolo attraverso il latte o durante la gravidanza: per tale motivo la sverminazione è un punto cardine per combattere i parassiti intestinali.
TOXOPLASMOSI E GRAVIDANZA
La toxoplamosi è un rischio per le donne in gravidanza per via degli effetti che causa sul feto. Nella donna, durante la gravidanza, la gravità dei danni causati da Toxoplasma gondii al feto è maggiore quando l’infezione è contratta nel primo trimestre e possono variare da ritardi nella crescita del feto alla presenza di difetti congeniti nel neonato, da un parto prematuro fino all’aborto spontaneo.
COME PREVENIRE LA TOXOPLASMOSI?
Le buone norme igienico-sanitarie sono la base per la prevenzione della toxoplasmosi e vanno osservate in maniera scrupolosa per le donne in gravidanza:
evitare il consumo di carne (tra cui insaccati, salumi e carpacci) e vegetali crudi;
lavare attentamente gli utensili che entrano in contatto con carne e vegetali crudi;
indossare i guanti quando si pulisce la lettiera del gatto;
indossare guanti e lavare attentamente le mani subito dopo un’attività di giardinaggio.
Arriva un bambino in famiglia e abbiamo un gatto? Nessun allarmismo, portiamo il gatto a fare una visita dal veterinario e chiediamogli come gestire la convivenza in modo semplice e sicuro.
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TROVA UN MEDICO VETERINARIOCOME PROTEGGERE IL CANE E IL GATTO DAI PARASSITI INTESTINALI?
Ecco un elenco di semplici regole da seguire per una corretta prevenzione:
- Evitare che il cane al parco ingerisca feci e terra;
- Raccogliere i loro bisogni con gli appositi sacchetti e gettarli sempre nei bidoni dei rifiuti, contrastando così la contaminazione dell’ambiente con uova e larve dei parassiti intestinali;
- Lavarsi accuratamente le mani dopo aver giocato con l’animale e soprattutto dopo aver raccolto le feci e/o pulito la lettiera;
- Non dare all’animale carne cruda e/o poco cotta;
- Sottoporre il proprio animale a controlli periodici e regolari dal medico veterinario e almeno una volta l’anno effettuare l’esame delle feci;
- Utilizzare un prodotto antiparassitario contro i vermi intestinali su indicazione del medico veterinario.
Quando cane e gatto manifestano un qualsiasi sintomo di malessere, è opportuno rivolgersi sempre al proprio medico veterinario di fiducia.
La prevenzione delle infestazioni parassitarie mediante il rispetto di buone norme igienico-sanitarie e l’uso di antiparassitari rappresenta il caposaldo per combattere le infestazioni parassitarie e contrastare la diffusione delle malattie causate dai parassiti non soltanto negli animali, ma anche nell’uomo e nell’ambiente circostante.