La vecchiaia del cane non arriva in modo improvviso, ma è il risultato di un lento processo naturale che comporta una serie di alterazioni sia a livello fisico, sia comportamentale.
A LIVELLO FISICO
Dal punto di vista fisico, gli effetti dell’invecchiamento sull’organismo di un cane anziano sono rappresentati da un graduale declino delle capacità funzionali degli organi, dalla diminuzione della massa muscolare e da un aumento della percentuale del grasso corporeo. Il proprietario è il primo ad accorgersi di alcuni “peggioramenti” fisici legati al processo di invecchiamento: velatura dello sguardo, opacizzazione del mantello con comparsa di peli bianchi o riduzione (talvolta perdita) dell’udito.
La sordità senile è un fenomeno molto frequente nel cane anziano e solitamente dovuta ai processi d’invecchiamento con degenerazione e ipofunzionalità delle strutture deputate alla trasmissione dei suoni, alla ricezione o all’elaborazione. In questi casi, è sempre consigliato approcciare con cautela il cane, magari avvicinandosi con gradualità e non all’improvviso o alzando il tono di voce, perché l’animale sente poco.
Un altro aspetto, frequente nel cane anziano, è la presenza di alitosi e di tartaro. A causa di gengive infiammate e infezioni boccali, la masticazione può diventare difficoltosa e l’animale può mangiare meno per via del dolore. Gli effetti dell’invecchiamento sull’apparato digerente possono influenzare la capacità di consumare, digerire e metabolizzare il cibo: ecco perché per i cani anziani sono preferibili ingredienti di alta qualità per digerire bene e non avere disturbi intestinali. Per lo stesso motivo, si consiglia di distribuire la razione quotidiana di cibo in due o tre pasti giornalieri.
Oggi il numero crescente di animali anziani ha indotto il mercato a offrire alimenti adatti alle esigenze nutrizionali dei soggetti oltre i 7 anni di età, in cui il fabbisogno energetico si riduce del 30-40%. Un’alimentazione completa, bilanciata e adatta ai fabbisogni specifici (vedi box) di un cane anziano contribuisce a farlo vivere meglio e più a lungo.
Naturalmente, con l’avanzare dell’età, i cani diventano anche meno “resistenti” alle malattie. La riduzione delle difese immunitarie è aggravata da patologie croniche legate all’invecchiamento che alterano le funzioni degli organi, in particolare quelle che riguardano il fegato e il rene (soprattutto nel gatto) o la funzionalità tiroidea e surrenalica. È quindi importante far visitare regolarmente il proprio cane anziano dal medico veterinario, il quale valuterà le sue condizioni di salute, accertandosi che i cambiamenti-fisici e comportamentali-non siano i sintomi di qualche malattia seria (cardiopatie, artrite, disturbi del movimento), ma soltanto aspetti legati al naturale processo di invecchiamento.
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TROVA UN MEDICO VETERINARIOI CAMBIAMENTI COMPORTAMENTALI
Per quanto riguarda il comportamento, un cane anziano è un animale meno vivace e più lento e rigido nei movimenti. Generalmente il sonno aumenta e risulta disorganizzato: aumento del sonno diurno, riduzione di quello notturno. A volte vi può essere anche disorientamento al momento del risveglio: il cane si sente perso e cerca il contatto fisico con il proprietario, in cui trova un punto di sicurezza. Il disorientamento spaziale si può manifestare in modo variabile anche di giorno: l’animale si perde in luoghi conosciuti, cerca di passare attraverso pertugi impossibili o si ferma davanti alla porta o agli angoli dei muri.
L’invecchiamento, oltre a un rallentamento delle attività psicomotorie, può comportare anche la perdita di comportamenti sociali acquisiti e di abitudini consolidate sia con il proprietario, sia con gli altri cani. Per esempio, il cane può iniziare ad avere una fisiologica perdita o un calo nell’addestrabilità, nella risposta ai comandi e nelle acquisizioni di base quali l’obbedienza, le norme igieniche, i rituali e il ritmo di vita che aveva con il proprietario.
Le abilità sociali rappresentano la capacità di comunicare e di avere scambi con gli altri animali: tutto ciò nel cane anziano si riduce e la comunicazione con i suoi simili diventa complicata e si sente incompreso. Spesso, a causa della mancata comprensione dell’ambiente circostante (suoni, oggetti, odori), il cane può manifestare una reazione di paura: elementi conosciuti e soliti non vengono più riconosciuti e diventano, quindi, fonte di panico.
IMPORTANTE LA STIMOLAZIONE
Il proprietario, vedendo il cane stanco e meno vivace, spesso pensa che l’animale non abbia più bisogno di attività motorie e decide perciò di interromperle.
Non c’è nulla di più sbagliato! I cani anziani hanno bisogno di continui stimoli fisici (con moderazione) e mentali (sotto forma di giochi). Le interazioni quotidiane e rassicuranti tra animale e proprietario attraverso il gioco, le cure e le passeggiate permettono di favorire e risvegliare la loro stimolazione mentale, rallentando cosi l’invecchiamento. Prerogativa dei proprietari deve essere, quindi, quella di mantenere saldo il legame con il proprio animale anche quando questo “rallenta” per via della senescenza.