Nonostante le loro abitudini alimentari siano cambiate nel corso del tempo, il cane e il gatto sono due specie animali originariamente carnivore e questo ha influito molto sulle caratteristiche anatomo-fisiologiche dell’apparato digerente (in particolare stomaco e intestino).
Lo stomaco è una struttura a forma di sacco e si trova nella cavità addominale. Possiamo suddividerla in tre porzioni: fondo, corpo e antro (noto anche come antro pilorico). Nello stomaco, il cosiddetto bolo alimentare va incontro a una serie di processi digestivi prima di entrare nell’intestino. Difatti, nello stomaco, le ghiandole presenti nella mucosa gastrica, grazie alla produzione di succhi gastrici, creano un ambiente particolarmente acido, molto utile per la digestione. Tuttavia, la mucosa gastrica deve difendersi, a sua volta, da questa acidità che altrimenti potrebbe danneggiarla: questo avviene grazie ad alcuni meccanismi, come per esempio la produzione di un muco protettivo e un continuo ricambio cellulare.
Successivamente, il bolo alimentare passa nell’intestino dove viene completata la digestione e avviene un successivo assorbimento dei principi nutritivi.
Possiamo idealmente immaginare l’intestino come un lungo “tubo” che va dallo sfintere pilorico allo sfintere anale, attraverso il quale vengono eliminate le feci. L’intestino viene “suddiviso” in due porzioni: una anteriore, denominata intestino tenue, suddivisa a sua volta in tre tratti (duodeno, digiuno e ileo), e una porzione posteriore, denominata intestino crasso, anch’esso suddiviso in tre tratti (cieco, colon e retto).
A livello intestinale si completano i processi digestivi grazie al succo enterico (prodotto dalle stesse cellule che rivestono la mucosa del primo tratto intestinale), il succo pancreatico (prodotto a livello del pancreas) e la bile. Quest’ultima, prodotta dal fegato, agisce sui grassi assunti con la dieta, favorendo la loro digestione e il loro assorbimento.
Prima di concludere questa breve panoramica sull’anatomia e fisiologia dell’apparato gastroenterico, è doveroso, data la loro importanza, parlare della flora microbica presente a livello intestinale. Questi microrganismi, nel loro complesso chiamati anche microbiota, sono rappresentati prevalentemente da batteri fondamentali per regolare lo stato di salute non soltanto del tratto intestinale, ma anche dell’intero organismo dei nostri animali.
LE MALATTIE CHE COLPISCONO CANE E GATTO
Le patologie che possono colpire l’apparato digerente dei nostri cani e gatti sono numerose: se da un lato le cause sottostanti sono molteplici e differenti, dall’altro i sintomi (come, per esempio, vomito, rigurgito, dimagrimento, diarrea o costipazione) sono del tutto aspecifici e possono comparire in corso di di diverse patologie, anche extra-intestinali.
Attenzione perché può capitare che sintomi considerati all’apparenza banali dal proprietario possono indicare, invece, la presenza di patologie sottostanti molto serie: è per tale motivo che il ruolo del medico veterinario risulta essenziale.
È, difatti, molto importante interpretare correttamente i sintomi e riconoscerne i relativi meccanismi, in modo da instaurare il percorso diagnostico e, soprattutto, terapeutico corretto.
Come accennato precedentemente, i principali segni clinici che inducono a sospettare una patologia a carico dell’apparato digerente sono soprattutto vomito, diarrea e dimagrimento.
Il vomito è un segno clinico molto frequente nel cane e consiste nell’espulsione forzata di materiale presente nello stomaco, rappresentato da cibo o anche soli succhi gastrici. È importante non confondere il vomito con il rigurgito, che invece rappresenta l’espulsione di materiale presente nell’esofago e che, quindi, non ha ancora raggiunto lo stomaco.
La diarrea è caratterizzata da una emissione profusa di feci contenente una maggior quantità di acqua rispetto alla norma e a volte è accompagnata da tenesmo (frequenti e dolorosi tentativi di evacuazione).
Il dimagrimento, infine, è un altro sintomo importante, che si manifesta nel corso di diverse sindromi di malassorbimento, ma può essere anche comune a molte condizioni non intestinali, come le patologie pancreatiche.
Le cause dei disturbi a carico dell’apparato digerente, come abbiamo detto, sono molteplici e tra le principali, possiamo annoverare: alimentazione errata o reazioni allergiche al cibo, stress, infezioni batteriche (E. coli, Salmonella spp, Clostridium perfringens, Campylobacter spp., Klebsiella spp.) e fungine, infezioni da virus (Parvovirus, Coronavirus, Rotavirus), parassitosi intestinali (Ascaridi, Ancylostomi, Giardia), infiammazioni intestinali, corpi estranei, farmaci, forme idiopatiche e neoplasie come i linfomi.
LA MALATTIA INFIAMMATORIA INTESTINALE
La malattia infiammatoria intestinale (Ibd) e la gastrite sono tra le più comuni patologie a carico del tratto gastrointestinale.
La prima, nota anche con l’acronimo Ibd (Inflammatory Bowel Disease), è un processo infiammatorio cronico che colpisce l’apparato gastrointestinale di cani e gatti ed è caratterizzato dall’infiltrazione della mucosa gastroenterica da parte di cellule infiammatorie (linfociti, plasmacellule, eosinofili, macrofagi, neutrofili e via dicendo).
L’Ibd viene considerata una malattia idiopatica, dato che la sua patogenesi non èstata ancora chiaramente individuata; tuttavia, si ritiene che quest’ultima sia multifattoriale e che l’interazione tra genetica dell’animale, sistema immunitario mucosale, microbiota intestinale e fattori ambientali (ambiente di vita, stress, dieta e via dicendo) possa giocare un ruolo fondamentale nella genesi della malattia.
Questa infiammazione cronica provoca lesioni di vario tipo a seconda del tratto dell’apparato digerente coinvolto e della natura delle cellule infiammatorie. Esistono, inoltre, forme miste di Ibd, che coinvolgono più tratti anatomici e con un quadro sintomatologico molto articolato.
I sintomi dell’Ibd variano a seconda della localizzazione dell’infiammazione intestinale nel tratto gastroenterico dell’animale e tra questi si elencano: vomito, diarrea cronica, dimagrimento, sangue o muco nelle feci.
Sebbene non esista una cura definitiva, l’Ibd può essere tenuta sotto controllo grazie a una terapia farmacologica in associazione al trattamento nutrizionale.
Il trattamento terapeutico, prescritto esclusivamente dal medico veterinario, varia naturalmente a seconda del tratto gastroenterico colpito e della gravità della sintomatologia.
L’intervento nutrizionale per il controllo della microflora intestinale, che interagisce continuamente con l’ambiente intestinale, assume un ruolo molto importante nel prevenire e gestire le Ibd.
LA GASTRITE
La gastrite è un processo infiammatorio a carico della mucosa gastrica, la quale, se si è instaurata da meno di sette giorni, è definita acuta, altrimenti viene definita cronica. In entrambe, il sintomo principale è il vomito insieme a dimagrimento, scialorrea e dolore addominale.
La gastrite cronica è, quindi, una condizione infiammatoria persistente della mucosa gastrica, la quale comporta una profonda alterazione anatomo-funzionale della mucosa e un’esposizione dell’epitelio ai succhi gastrici, provocando, di conseguenza, episodi più o meno continui e frequenti di vomito.
Secondo la letteratura medica, la gastrite cronica è tutt’altro che una condizione rara nel cane: questa patologia colpisce circa il 35% dei pazienti investigati per vomito cronico e dal 36 al 48% di quelli asintomatici.
Oltre a esser provocata dal persistere delle situazioni che inducono la gastrite acuta, la gastrite cronica può esser causata da: alimentazione scorretta, farmaci (Fans), stress, corpi estranei, forme infettive (Helicobacter e Parvovirus) e parassitarie, forme allergiche (vedi allergia alimentare), forme idiopatiche, Ibd e malattie sistemiche.
La terapia, su prescrizione del medico veterinario, deve prendere in considerazione soprattutto la causa sottostante in modo da trattarla e serve a tenere sotto controllo gli episodi di vomito con farmaci antiemetici e antiacidi in grado di mettere a riposo la mucosa gastrica e diminuire l’irritazione e l’infiammazione della parete dello stomaco. Ne consegue un miglioramento dei sintomi della gastrite, in particolar modo del vomito.
In conclusione: l’alimentazione può influenzare notevolmente la digestione e la microflora intestinale. Pertanto, un’alimentazione sbagliata e non bilanciata può far insorgere disturbi digestivi e causare problemi alla mucosa gastroenterica.
Per questo, proprio come negli esseri umani, una corretta alimentazione è alla base per il supporto e il mantenimento di un buon stato di salute dell’apparato gastrointestinale.
Infine, da quanto brevemente esposto, appare chiaro che, quando un cane o un gatto presentano vomito o diarrea ripetutamente nel corso della giornata o di più giornate, occorre sempre rivolgersi al proprio medico veterinario di fiducia, che rappresenta l’unica figura di riferimento per la salute di questi animali.
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